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Comunità OFM Convento Eremo S. Felice - Cologna Veneta (VR)

Eremo San Felice

XVII Domenica del Tempo Ordinario Anno C

2025-07-27 16:09

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Riflessioni,

XVII Domenica del Tempo Ordinario Anno C

Gen 18,20-32   Sal 137   Col 2,12-14   Lc 11,1-13 UNA LOTTA CON DIO!La liturgia della parola odierna è tutta dedicata al tema della preghiera….Possiam

27 luglio 2025

 

Gen 18,20-32   Sal 137   Col 2,12-14   Lc 11,1-13

 

UNA LOTTA CON DIO!

La liturgia della parola odierna è tutta dedicata al tema della preghiera….

Possiamo chiederci: quando ci viene in mente di pregare? Lo facciamo quando famigliari, amici o conoscenti cadono nella malattia, perdono il lavoro, vivono discordie in famiglia, o hanno un ragazzo od una ragazza che vive difficoltà… In tutte queste situazioni, ed altre simili, allora viene in mente un po' a a tutti di pregare! Preghiamo perché il nostro lavoro abbia buon esito, i raccolti dei nostri campi siano abbondanti, le nostre imprese riescano, e perché ci siano evitate sventure e difficoltà..!

 

Facciamo bene a farlo, dobbiamo anzi farlo, ma… davvero è tutta qui la nostra preghiera? Come rispondiamo alle tante obiezioni che i non credenti ci fanno: perché pregare se Dio conosce tutto, e quindi conosce anche ciò di cui abbiamo bisogno? E poi: perché rivolgerci a Lui, se poi tutto procede come prima, come se non avessimo pregato, o come Egli nemmeno esistesse? Anche salmi a volte pregano con espressioni analoghe Mio Dio, Mio Dio, perché mi hai abbandonato?

 

Per questo non raramente il nostro dialogo con Dio diventa contestazione, litigio, accusa: perché hai permesso questo e questo? Perché fai capitare queste cose? Perché mi hai fatto questo e quello? Perché non ascolti le mie richieste? Perché permetti ai cattivi di vincere? Noi vorremmo un Dio che ascoltasse o realizzasse i nostri desideri, sogni, necessità, un Dio che ci gratifichi….! Invece Dio vuole farci crescere liberandoci dalle nostre illusioni e coinvolgerci invece nei suoi progetti, e nel suo modo di condurre le cose… Vuole che cambiamo i nostri desideri, ed il nostro modo di vedere le cose…. Pertanto la vera preghiera ha come frutto la torsione dei nostri desideri che nell’incontro con Lui, vengono profondamente trasformati dal Suo Cuore…

La preghiera allora è una specie di di combattimento con Dio: lo vediamo oggi con Abramo, o in Genesi 32 con Giacobbe al guado dello Jabbok, o a volte nei Salmi! Non di rado nella Bibbia la preghiera è una lotta in cui  il vincitore è chi sa arrendersi a Dio..!

 

Era necessario partire da queste note per riuscire ad entrare nel mistero della preghiera del Padre nostro che oggi S. Luca ci offre… Quello di Luca può essere definito come il Vangelo della preghiera: tutta la vita di Gesù in Luca è segnata dalla preghiera, in Luca Gesù prega spesso, lasciandoci alcune belle preghiera. Guardando alla sua preghiera vedremo come non abbia mai pregato per avere favori, conti nelle difficoltà, o perché il Padre modificasse i suoi progetti con lui! Nella sua preghiera, anzi, Egli sempre domanda al Padre di fargli comprendere quale fosse il suo misterioso disegno, in modo da poterlo seguire fedelmente! Chissà se anche la nostra preghiera a volte va un poco in questa linea…?

Possiamo immaginare come per i dodici discepoli, e per le folle, dovesse essere emozionante vedere Gesù pregare. Chissà quali sentimenti doveva suscitare vederlo immerso in preghiera! Certamente faceva nascere nell’anima il desiderio d’imparare a pregare come Lui!

La preghiera del Padre Nostro, così come oggi la leggiamo, è una preghiera con cui la prima comunità cristiana sintetizzò alcuni punti centrali della fede! Si tratta d’una preziosa catechesi molto vicina ad una professione di fede. Ogni religione si caratterizza non solo dalle verità in cui crede, ma anche dalla preghiera con cui esprime la propria fede… I profeti ed i salmi avevano dato testimonianze preziose sulla preghiera ai loro discepoli, ed anche Gesù fa lo stesso!

Il Padre Nostro più che una formula è quasi un compendio degli elementi centrali della fede e della vita cristiana. Era il regalo che la comunità faceva a chi voleva farsi battezzare, era la preghiera consegnata otto giorni prima del battesimo a coloro che dovevano essere battezzati e che avrebbero pronunciato nella notte di Pasqua….

Una delle richieste più belle che i discepoli rivolgono a Gesù è: «Insegnaci a pregare» come a dire “Insegnaci a entrare in una relazione con Dio simile a quella che vivi Tu!” e il maestro subito insegna. Fa subito un dono straordinario donando una parola rivoluzionaria: «Padre» chi si aspettava una parola così? Questa parola ha cambiato per sempre il modo non solo di rivolgerci a Dio, ma soprattutto di pensarlo! Per Gesù Dio è Padre, ed il segreto della sua preghiera sta proprio in questo: di poterci rivolgere al Dio Altissimo, Creatore Onnipotente, non come a un Giudice che controlla e sorveglia l’uomo dall’alto dei cieli, ma come ad un Padre colmo di compassione e di tenerezza, che guarda l’uomo con amore, rialzandoci dalle nostre cadute.

Il grande dono di Gesù è poi non solo quello di consegnarcelo come padre d’insegnarci di chiedere, e di farlo con insistenza. La preghiera esige perseveranza, costanza e continuità. Dio non teme d’essere disturbato: desidera che noi orientiamo il nostro cuore, il nostro sguardo verso di lui e chiediamo, cerchiamo, bussiamo.

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Lasciamoci con alcune domande aperte…

Cosa significa per me pregare? Quale esperienza ne ho? E’ un chiedergli che mi/ci vada tutto bene?

So pregare come Gesù, perché Dio cambi il mio cuore, e mi conduca piano piano dentro il suo disegno, anche se diverso dal mio…?

Qual è il tenore abituale delle mie preghiere? Cosa domando a Dio?

La mia preghiera cosa rivela riguardo l’immagine di Dio che mi porto dentro, nell’anima, e nel cuore?

Facciamo nascere il desiderio di pregare in chi ci vede pregare…? Qualcuno mi ha mai chiesto d’imparare a pregare da me?