X Domenica del Tempo ordinario Anno B

9 giugno 2024

Gen 3,9-15   Sal 129   2Cor 4,13-5,1   Mc 3,20-35

DEVIAZIONI VITALI

Gesù è sempre sorprendente. Ai suoi famigliari che pensano sia “fuori di sé”, non manca l’amore ma la disposizione intima ad accogliere la sua novità! Quando guardiamo gli altri filtriamo sempre le loro parole e le loro scelte con le lenti delle nostre precedenti convinzioni ed atteggiamenti; dovremmo sempre chiederci con quali disposizioni intime guardiamo a qualcuno o a qualcosa. 

Gesù a Cafarnao mobilita un grande interesse: la folla si accalca, c’è chi digiuna per ore pur di riuscire a vederlo ed ascoltarlo. Questo successo carismatico preoccupa, per motivi diversi, due distinti gruppi di persone. Nel primo sono gli scribi che vengono da Gerusalemme mossi da preoccupazioni istituzionali. Nel secondo gruppo invece sono amici e parenti di Nazareth, mossi da sentimenti di preoccupazione. Vogliono proteggere Gesù da se stesso, preoccupati per la sua salute mentale… “dicevano infatti è fuori di sé…”(v 21). 

Sia gli uni che gli altri si rendono conto che né il suo messaggio, né il suo modo di comportarsi sono in sintonia con la dottrina ufficiale, e con i canoni di condotta legati alle tradizioni. Se le autorità sono inquiete, il suo “clan” di Nazareth si sente in dovere d’intervenire. L’immagine probabilmente più forte del brano odierno è data da questi amici di Gesù che restano fuori, all’esterno rispetto al vero cerchio in cui Gesù si trova ora incluso quello della sua nuova famiglia, formata dai suoi veri fratelli (sorelle e madri… ), quelli che ascoltano la sua parola con una disposizione intima libera ed aperta… Nell’istantanea dei famigliari tagliati fuori, Marco fotografa in modo efficace l’antico Israele spiazzato dalla richiesta d’un radicale cambio di mentalità operata da Gesù. Si trovano fuori dall’amicizia e dall’intimità di Gesù senza nemmeno accorgersene. 

Attenzione però che questi famigliari tagliati fuori siamo noi, discepoli di vecchia data, che non abbiamo questa disposizione interiore al cambiamento richiesta ai famigliari di Gesù di ogni tempo ed epoca. Se ci pensiamo bene questo è intimamente collegato alla perenne freschezza del Vangelo. Potremmo dirlo anche così: cercare la verità e l’amore significa saper accettare le deviazioni che la vita ci chiede. Una delle poche certezze che s’impongono ad ogni essere è quella delle frequenti deviazioni cui la nostra vita sarà soggetta. Essere in cerca di Dio significa farne occasione d’incremento nella conoscenza di sé, e di rinnovamento nella relazione con Dio.

Ci sono due modi di vivere la vita cristiana: uno illusorio ed uno autentico. Quello illusorio è caratterizzato dall’usare le pratiche religiose per rassicurarsi, tutelandosi dalla perenne novità del mistero. Quello autentico accetta di lasciarsi sorprendere e spiazzare dalle deviazioni della vita. Questo sarà un cristianesimo capace d’aprirsi alla freschezza del Regno che viene. Gesù chiede ai suoi di fare una deviazione nelle loro attese, una deviazione non poi così diversa da quella chiesta da Dio ad Adamo (cf. Gen 3) o indicata da Paolo all’uomo esteriore che deve convertirsi nell’uomo interiore (cf. 2Cor 4). L’incontro autentico con Cristo comporta sempre qualche deviazione delle nostre attese e speranze.

 

Domande per continuare la riflessione

-Sono in uno stato mentale ed affettivo intimamente aperto ad ascoltare il messaggio del Regno, o sono bloccato nelle mie precomprensioni? 

-Quali sono le deviazioni evangeliche che ho incontrato, o sto incontrando, nella mia esistenza?