Invito alla lettura

Chissà se il clima di restrizioni nei movimenti potrebbe avere qualche possibilità intelligente da essere sfruttata? Forse potremmo approfittarne per ritrovare un po’ di tempo per qualche lettura. Condividiamo con voi due libri letti recentemente sperando di potervi fare cosa gradita.

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Axel Bayer, Meditazione. Dalla preghiera pura di Evagrio Pontico al raja-yoga di PatañjaliEdizioni Appunti di viaggio, Roma 2017.

È un libretto uscito per Appunti di viaggio nel 2017 che giaceva perso nella nostra biblioteca, solo di recente riscoperto. Il libro, di Axel Bayer, monaco camaldolese di Stoccarda, è una lucida e matura guida al mondo della meditazione. Il titolo è Meditazione, il sottotitolo dalla preghiera pura di Evagrio Pontico, al raja-yoga di Patanjali: mette a disagio e non aiuta a comprendere il contenuto del libro.

Axel prende per mano il lettore aiutandolo ad orientarsi nei cieli sconfinati della meditazione. L’orazione mentale è preghiera? In che senso? È cristiano praticarla? Le pratiche meditative guastano, sono una deviazione dalla fede e dalla spiritualità cristiane? Axel lavora su vari piani: storia della chiesa e della spiritualità, storia e fenomenologia delle religioni, spunti di teologia sistematica, sono i pennelli (usati con discrezione) con cui Axel disegna una mappa accessibile anche al principiante. Pur essendo divulgativo il libro è raccomandabile anche al lettore esperto, perché fa entrare nel mondo della meditazione non da una porta di servizio, ma dalla strada maestra. Raramente ci si sente guidati con tanta intelligenza e rispetto a comprendere non solo cosa sia la meditazione, ma anche quale posto potrebbe o dovrebbe avere nella vita di un credente.

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Gunnar Gunnarsson, Il pastore d’Islanda, Ed. Iperborea, 2016 (in commercio dal 2020).


Un libretto di poco più di cento pagine, adatto per i tempi d’Avvento e Natale, una novella da leggere d’un fiato. L’autore è Gunnarsson, nome prestigioso della letteratura islandese, morto nel 1975. Non ha deluso le nostre aspettative di lettori incuriositi da una letteratura nordica cui non siamo familiari.

Benedikt è un pastore che, tutti gli anni, la prima domenica d’Avvento si mette in cammino per cercare le pecore smarrite sui monti, sfuggite ai raduni autunnali delle greggi. Egli può contare solo sul suo cane Leò e l’incredibile montone Roccia. Ma quell’anno il viaggio dell’inseparabile terzetto, la santa trinità come la chiamavano nel villaggio, sarebbe stato diverso dagli altri anni. Sotto la furia d’una tormenta, attraverso l’immenso deserto bianco, esso si prolungherà sino a Natale.

Benedikt ha sepolto i suoi sogni, insieme alla paura della morte e della vita, in quei monti, in una solitudine vissuta come la condizione stessa dell’esistenza. Egli si sente incaricato di un compito cui non può sottrarsi e che porta avanti fiducioso, costi quel che costi, per riconquistare così il senso della dimensione umana. Vi lasciamo volentieri alla lettura di questo piccolo gioiello poetico.